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Amarkord Varietè

con Luca Regina, Federico Sirianni, Abusive Amarkord Orkestra, Adrian Bandirali, Francesca Garrone, Jessica Arpin

“Caro Giuliano, il manifesto di Amarcord dovrebbe a colpo d'occhio sprigionare la lietezza squillante di una cartolina natalizia o meglio, pasquale; il colore dovrebbe essere netto, lucido, sonoro, insisto sulla sonorità; dal manifesto dovrebbe uscir fuori una specie di scampanio, di voci, di grida e aria e luce vento. Tutti i personaggi dovrebbero come affacciarsi dal manifesto, a fissare gli spettatori, quelli che passano per la strada. Dovrebbero essere come sorpresi in una immobilità sbigottita, amabile, riluttante e sfrontata, una specie di vecchia immagine indelebile e favolosa riflessa in uno specchio festoso, domenicale”.
(F.Fellini, Lettera a Giuliano Geleng)

Con queste parole, Federico Fellini spiegava al pittore Giuliano Geleng come doveva essere il manifesto di uno dei suoi grandi capolavori cinematografici, “Amarcord”. C’è tutto un mondo in queste parole, un mondo che l’Italia intera conserva nell’anima e nel cuore da quando il grande regista romagnolo ha fatto riemergere, come oggetti sommersi in un galeone affondato, come immagini riflesse in specchi deformanti, le memorie dell’infanzia, un’infanzia “assoluta”, priva di epoca e connotazione temporale.

Questa suggestione, questo mondo visto con gli occhi curiosi e ancora capaci di provare la “meraviglia” come sanno fare i bambini,osservato come attraverso i vetri di un acquario è quello dove si muovono gli sgangherati artisti di“Amarkord Varietè”.

Una compagnia sghemba arrivata da chissà dove che, senza una lira in tasca e con un bel po’ di fantasia, inciampando e sgomitando, ingegnando e inventando, mette in piedi “il varietà”, con le luci e la musica di un crooner buffo e della sua orchestrina nel bicchiere, capace di trascinare gli spettatori in atmosfere esotiche e lontane, la magia clownesca di uno pseudomago imbonitore e cialtrone, capocomico despota e pasticcione, e poi i burattini costruiti e animati dalle sapienti mani di un nuovo Mangiafuoco, il cerchio e i tessuti dove si arrampica e si libra la donna volante, magica e sensuale, una bicicletta fatata su cui una misteriosa fanciulla compie acrobazie e giravolte. Sulle celebri note della melodia di Nino Rota eseguite da una piccola e misteriosa orchestra, il sipario si apre su un circo stralunato in cui i protagonisti esplodono il loro talento in un innovativo, esilarante e poetico spettacolo di varietà moderno, dove il fantasma di Fellini appare e scompare, bonario, minaccioso, commovente.

IL CAST ARTISTI

Amarkord Varietè è uno show working-progress e un grande contenitore che permette di inserire differenti artisti e adattarsi a qualsiasi situazione tecnica. Per il cast del progetto di Avignone prevediamo i seguenti artisti

LUCA REGINA
Presentatore, mago comico e soprattutto imprevedibile show man. Allievo del grande Django Edwards, si è esibito in tutta Europa e ha ottenuto ottimi successi anche in numerose trasmissioni televisive, tra cui Zelig Circus, Danger e Maurizio Costanzo Show.

ADRIAN BANDIRALI
Uno dei più bravi burattinai attivi in Europa. Nato in Argentina, inizia l’attività teatrale a Buenos Aires, lavorando con Laura Romera e Marcelo Peralta. I suoi spettacoli sono stati visti in tutta Europa e poi in Argentina, Uruguay, Cile, Stati Uniti. Ha collaborato inoltre con Canale 5 in Germania e al programma Solletico di Rai 1.

FRANCESCA GARRONE
Torinese, lavora a Parigi con la Compagnia “Les Farfadais”, specializzandosi nelle tecniche aeree verticali allo Studio Cinque e al Cinque D’Hiver. Si è esibita in tutto il mondo in moltissimi appuntamenti di teatro, arte e musica, fra cui il nuovo spettacolo "Spirit" di "Holiday on Ice" con tournée europea, la collaborazione stabile con Paul Magid (fondatore dei Flying Karamazov Brothers), la partacipazione alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali di Torino 2006

FEDERICO SIRIANNI
Cantautore, ha partecipato al Premio Tenco nel 1993 e ha vinto il Premio Recanati della Critica nel 2004 e il Premio Bindi nel 2006. Ha soggiornato a lungo nell’est Europa, frequentando le comunità rom e raccogliendo le influenze musicali di quei paesi e di quei popoli. Ha due cd all’attivo, “Onde clandestine” del 2002 e “Dal basso dei cieli” del 2006.

JESSICA ARPIN
Artista di nuovo circo, affascinante e avventurosa, gira il mondo per perfezionarsi ed esibirsi per le strade, negli chapiteaux, sulle piazze dei più importanti festival internazionali. Nata in Brasile e cresciuta tra gli Stati Uniti e Ginevra, a18 anni si è trasferita in Canada, dove si è diplomata all’École du Cirque de Montréal, fucina di talenti a livello mondiale.

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